Supervisione di gruppo in Counselling

Supervisione di gruppo in Counselling

Incontro di supervisione online ad approccio esperenziale rivolto a Counsellor professionisti, ispirati a vari Approcci di riferimento.

Partecipa per:
  • accrescere la tua professionalità
  • verificare il tuo operato, giovando del supporto del gruppo
  • osservare la relazione con il tuo cliente da una prospettiva esterna
  • potenziare consapevolezza in merito agli aspetti deontologici, relazionali e tecnici che attivi nel processo di Counselling

 

Perché in gruppo

  • 👥costruire una rete professionale di riferimento
  • 💬utilizzare la diversità dei punti di vista per arricchire la tua visione del processo del cliente
  • 💵ottimizzare la spesa

Questo, come gli altri incontri del ciclo, hanno il fine principale di potenziare la tua efficacia nella relazione di aiuto.

 

Cosa succede durante l’incontro

Apriamo la supervisione con un momento di condivisione che ci permetterà di costruire insieme un clima di accoglienza e una relazione di fiducia, elementi indispensabili per attivare il processo del gruppo.

Segue la presentazione dei casi in supervisione. In base al turno di prenotazione i Counsellor riportano al gruppo i propri dubbi ed emozioni, dal punto di vista tecnico e metodologico, che vivono in relazione al processo del cliente. I partecipanti interagiscono portando il loro punto di vista, i loro stessi dubbi e le loro professionali esperienza in merito al caso.

La fase conclusiva consiste in una rifocalizzazione degli obiettivi del processo di Counselling affinchè i singoli partecipanti al gruppo possano rielaborarne le implicazioni affettive, rileggerne le dinamiche relazionali, mantenendo alta la qualità del servizio di Counselling offerto.

 

Chi è il supervisore

Della supervisione mi occupo in prima persona. Ho preso la qualifica CNCP di Counsellor Formatore Supervisore nel 2018, formandomi presso l’Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona. Da allora ho accompagnato molti colleghi, individualmente e in gruppo, nel loro percorso professionale. Il motivo principale che mi guida è l’esperienza personale che come Counsellor ho sperimentato direttamente circa l’utilità e l’importanza della supervisione. Mantenere alti gli standard di qualità dei servizi che offro, tutelare gli interessi dei miei clienti, ricaricare le energie, rafforzare l’autoconsapevolezza circa il mio percorso personale e il mio sentire, attivare risorse per superare difficoltà ed empasse. Tutti questi sono i vantaggi che sperimento ogni volta che responsabilmente scelgo di andare in supervisione.

Counsellor formatore supervisore CNCP e Direttore Counselling dello IACP Roma.

 

DETTAGLI E PRENOTAZIONI

Gli incontri si svolgono mensilmente ed ogni incontro è prenotabile singolarmente (la partecipazione ad un incontro non condiziona la partecipazione a tutto il ciclo).

Ogni incontro ha una durata di 120 minuti ed un costo di 25 euro e la partecipazione consente il riconoscimento di 1,5 crediti formativi CNCP.

Come prenotare

Compilare il modulo di prenotazione e inviare una mail a info@francescacoddetta.it per prenotare un colloquio telefonico informativo.

 

CALENDARIO

2023: 11/10; 8/11; 6/12;

2024: 3/01; 31/01; 28/02; 27/03; 24/04; 22/05

orario: dalle 19.00 alle 21.00

ABC del Counselling

ABC del Counselling

 
 
ABC DEL COUNSELLING
 
 
ABC del Counselling è un corso breve per la formazione permanente  dei counsellor e altre figure professionali nell’ambito delle relazioni di aiuto.
 
Obiettivo del corso  è l’apprendimento e l’allenamento delle abilità e strumenti propri del counselling secondo i principi dell’ Approccio Centrato sulla Persona di Carls Rogers e che costituiscono di fatto il contenuto del corso:
 
🔎 le qualità e necessarie sufficienti del counsellor per una relazione di aiuto efficace;
🔎 il principio di autorealizzazione;
🔎 le fasi del processo di cambiamento;
🔎 l’analisi del bisogno e la facilitazione della competenza di problem solving.
 
La metodologia esperienziale e interattiva facilita la condivisione dell’esperienza formativa, favorisce la comunicazione empatica, permette la sperimentazione in prima persona dei concetti e strumenti contenuti nel programma didattico.
 

Il corso ABC del Counselling si svolge su 3 giornate formative e riconosce 15 cf

 
 
La quota di partecipazione ha un costo totale di:
 
€ 200,00  IVA inclusa per gli esterni
€ 180,00 IVA inclusa se sei socio ACP, CNCP, MNC
I docenti del corso sono:

FRANCESCA CODDETTA Counsellor Formatore Supervisore CNCP, Direttore Counselling IACP Roma, Gordon Trainer, Coach Umanistico

FRANCESCA DE CAGNO Docente Counselling IACP Roma, Psicologo, Counsellor Professionista, Gordon Trainer

 
 
Tra il silenzio e l’urlo, le parole

Tra il silenzio e l’urlo, le parole

TRA IL SILENZIO E L’URLO, LE PAROLE 
Corso breve per la formazione permanente  dei counsellor e altre figure professionali nell’ambito delle relazioni di aiuto.
 
Focus di questo corso sono le best practice di comunicazione empatica nella relazione di aiuto.
 

COSA FAREMO INSIEME?

Alleniamo l’ascolto empatico come strumento di comprensione del significato profondo del narrato del cliente nella dimensione non-verbale e paraverbale.

Potenziamo l’intelligenza emozionale per utilizzare le emozioni che il cliente vive nel qui-ed-ora del colloquio di counselling per facilitare la sue competenze di: autoesplorazione, autoconsapevolezza e autoregolazione del comportamento.

I corsi brevi di formazione professionale sono utili a  potenziare skills professionali e di employabilities  al fine di  garantire la qualità del servizio nel miglior interesse dell’utente e della collettività.
Ogni modulo, della durata di 4 ore, approfondisce una specifica tematica formativa.
Il modello formativo è quello adottato dall’ Istituto dell’Approccio Centrato sulla Persona e ispirato ai principi fondanti dell’ Approccio Rogersiano.
Ogni incontro prevede: presentazioni teoriche, momenti esperienziali, riflessione e condivisione di chiavi di lettura, aggancio alla vita personale e professionale.
Tutti i corsi brevi in calendario sono editati in due modalità: in presenza e on line.
 
Perché partecipare in presenza? Condividere l’esperienza formativa in presenza beneficia del contatto umano, favorisce la comunicazione empatica, permette attività pratiche e di gruppo
Perché partecipare on line? La modalità online supera barriere e ostacoli dovuti alla distanza fisica e ai tempi di spostamento

I corsi riconoscono crediti formativi e attestato di partecipazione valido C.F.CNCP

Tutte le proposte pubblicate sono già prenotabili, decidi tu a quali e a quante partecipare, compilando i relativi moduli per l’iscrizione.
 
La partecipazione ad ogni modulo di 4 ore ha un costo di:
€ 60,00  IVA inclusa per gli esterni
€ 44,00 IVA inclusa se sei socio ACP, CNCP o appartieni al Movimento Nuovo Counselling
Chi è il docente del corso Tra il silenzio e l’urlo, le parole

FRANCESCA CODDETTA Counsellor Formatore Supervisore CNCP, Direttore Counselling IACP Roma, Gordon Trainer, Coach Umanistico

 
 
Il vantaggio della paura

Il vantaggio della paura

La paura è la <migliore amica>, insieme a lei potete fare tutto quello che volete, senza farvi male. Correre senza inciampare. Saltare senza cadere. Rotolare senza sbattere.

È questo, o qualcosa di molto simile, che dico ai bambini, quando spiego loro i vantaggi  della paura durante il mio laboratorio sull’intelligenza emotiva.

Paura

paura

Qual’è la funzione della paura?

Se tutte le emozioni hanno la funzione di migliorare la nostra performance, il senso della paura è quello di proteggerci e prepararci ad affrontare gli ostacoli con resilienza. Essa tiene al sicuro l’essere vivente, mentre procede nel suo percorso verso la piena realizzazione di sé e del proprio potenziale.

Uomini, donne; giovani, anziani; ignoranti, colti; poveri, ricchi; tutti, indipendentemente dall’età, dal genere di appartenenza, classe sociale o cultura di provenienza, proviamo Paura.

Appartiene alla famiglia delle emozioni primarie e viene attivata in risposta ad uno stimolo percepito come pericoloso che può essere reale, immaginario, legato ad un ricordo o evocato da una previsione basata su un’esperienza pregressa.

Scappo, mi mimetizzo o attacco?

Che sia una tigre, un leader autoritario o il fallimento, quando ci sentiamo minacciati, il nostro corpo produce adrenalina: un ormone che induce delle modificazioni a livello fisico e mentale per predisporci all’azione.

Cosa facciamo quando abbiamo paura?

Dipende dalla nostra storia personale.

Durante il percorso di crescita, in base alle situazioni che affrontiamo, all’educazione che riceviamo, ai modelli culturali di riferimento, ai condizionamenti dell’ambiente relazionale nel quale viviamo, ognuno di noi struttura modalità di risposta differenti. Sviluppiamo, cioè, delle abitudini di comportamento; delle risposte che diventano automatiche con la ripetizione. Siamo portati a ripeterle in quanto, almeno inizialmente, funzionano.

Il meccanismo di coping che sviluppiamo in risposta alla paura è importante perché grazie ad esso risparmiamo tempo ed energie mentali necessarie all’elaborazione delle informazioni che captiamo dal nostro ambiente di vita.

Di fronte ad un incendio o ad un tentativo di aggressione o rapina, il tempo di reazione può significare vita o morte. Investire tempo per pensare alla migliore strategia di azione non è conveniente!

Reagire automaticamente, in tempi rapidi è funzionale alla sopravvivenza e al successo.

Quindi, in risposta alla paura, diventeranno abituali quei comportamenti che metteremo in atto più frequentemente e che avranno esito favorevole: disinnescare il pericolo.

La ripetizione dell’esperienza li rende, poi, automatici; li agiamo, cioè, senza esserne consapevoli e, spesso, senza averne l’intenzione.

Un bambino che prova paura in un ambiente buio; in concomitanza con un rumore forte e sconosciuto; quando resta da solo, tenderà a ripetere il comportamento che più velocemente lo rassicura rispetto al pericolo e che è approvato dagli adulti di riferimento.

Tommaso corre a rifugiarsi tra le braccia di mamma.

Ginevra piange, urla e tira calci.

Filomena fa finta di niente e dice di non avere paura.

Quando Tommaso, Ginevra e Filomena crescono, cambiando le condizioni o il contesto di vita e di lavoro, può succedere che quei comportamenti non siano più necessari o diventino addirittura disfunzionali.

Quindi per il benessere individuale è importante riconoscere la paura, ma essere in grado di modificare o interrompere le abitudini di comportamento, quando diventano disadattive, abbinando all’emozione un comportamento vincente in termini di risultati e approvato socialmente.

Di fronte ad un’opportunità di carriera:

Tommaso dovrà imparare ad affrontare e superare le sfide in autonomia;

Ginevra a canalizzare lo stress in strategie operative;

Filomena ad accettare, riconoscere e utilizzare la sua paura per visualizzare ciò che la ostacola e capire come superarlo.

Eppure …

… se pensiamo ai supereroi che vengono proposti ai bambini come modelli di comportamento, vediamo che vengono rappresentati come impavidi e senza paura. Affrontano pericoli e si lanciano contro le avversità con temerarietà e sicurezza.

Il vantaggio della paura

In realtà, si è coraggiosi solo quando si prova paura per qualcosa o qualcuno.

Superare un test, fare una dichiarazione d’amore, sottoporsi ad un intervento chirurgico, investire in un’impresa, sono tutte situazioni che richiedono coraggio, perché ci espongono a rischi di errori o fallimenti. Provare paura in queste circostanze è funzionale in quanto grazie a questa emozione possiamo prenderci il tempo e lo spazio per valutare tutte le opzioni che abbiamo a disposizione e fare scelte consapevoli; per valutare i rischi di errori o fallimenti e progettare piani “B”; prevedere le conseguenze a breve e lungo termine e contenerle. E’ il vantaggio della paura.

A proposito di supereroi, mi viene in mente Ralph Supermaxieroe, interpretato negli anni ’80 da William Katt. Tutte le volte che doveva volare per intervenire e risolvere una situazione, moriva dalla paura. Un vero eroe è chi, insieme alla sua paura, affronta situazioni pericolose cercando di fare del suo meglio per aiutare sé stesso e gli altri intorno a lui.

Quindi per concludere:

facciamo amicizia con la nostra paura, impariamo ad amarla e teniamola vicino.

Quando è presente alla nostra consapevolezza possiamo uscire dalla zona di comfort e avventurarci nel cambiamento.

Stili alimentari resilienti

Stili alimentari resilienti

l'immagine rappresenta un uomo seduto sul letto che beve caffè e mangia un toast
Webinar interattivo a partecipazione gratuita                                                                  per riflettere insieme su quanto le abitudini e gli stili alimentari siano importanti fattori di resilienza.

Informazioni sull’evento

Mi accompagna, nella facilitazione di questo workshop online, Mascia Macchioni, Biologo Nutrizionista – esperta nell’educazione verso comportamenti alimentari sani e salutari. Il format quello di un vero e proprio laboratorio esperienziale durante il quale ti inviteremo a “mettere le mani in pasta” portando al centro dell’incontro, la tua esperienza, le tue abitudini, le tue preferenze e le tue aspettative legate all’alimentazione per te e per i tuoi figli.

Il webinar si svolge sulla piattaforma zoom. Una volta iscritto, riceverai il link per partecipare, una sorta di chiave virtuale che ti trasporterà direttamente nella room virtuale del laboratorio. Potrai collegarti dal tuo pc, dal cellulare, dal tablet o da qualunque altro terminale. Sarai tu a scegliere come e dove farlo. Troverai me e Mascia a darti il benvenuto, insieme agli altri partecipanti.

Si parte dall’assunto iniziale che una dieta sana costituisce un importante fattore di resilienza contro l’effetto di alti livelli di stress sull’equilibrio bio-psico-sociale di bambini e adulti. Lo stesso vale per le abitudini di comportamento e i rituali legati al modo in cui ci alimentiamo. Appropriate linee guida in ambito nutrizionale rappresentano, dunque, azioni educative di prevenzione. Al contrario diete sregolate e alta conflittualità familiare connessa allo stare a tavola, sono associate sia a disturbi fisici che comportamentali.

Quali sono queste linee guida? Come trasmettere serenamente, valori e regole perché i nostri figli sviluppino autoregolazione su stili alimentari sani?

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